sabato 6 novembre 2010

Ci riprovo....Democrazie delle idee...in poche parole.

Tendo a divagare..lo capirete subito... Torno a cosa intendo. Democrazia delle idee. In questo momento seduti sugli scranni che contano, in tutto il mondo, e tanto in Italia, si contano sulle dita coloro entrati nel club dei potenti, di coloro che decidono, senza essere gia' parte del club. Per diritto divino, per leggi, per sangue, ma soprattutto per potere economico. Penso a Berlusconi, Sarkozy, i Bush e potrei andare avanti per un un paio di pagine almeno. Quindi i soldi fanno il potere, il potere fa la politica, la politica e' asservita al potere, quindi al denaro. E le idee? Questo e' il difetto base delle democrazie occidentali. Il primo e devastante difetto. I periodi migliori nella storia del mondo, sono quelli dominati dalla ragione, dalle idee, dallo scambio e dalla diffusione delle idee. In questa fase quindi nella nostre democrazie a vincere e dominare sono esclusivamente i danari... che fanno la comunicazione, la pubblicita'. Le voci, le idee, non arrivano dal basso verso l'alto. E' solo il contrario, con tutto cio' che ne consegue per chi sta sotto, ma anche appena sotto...Qui, allora,la prima  proposta...La approfondiro', ne parleremo, la miglioreremo.
Immagino: chiunque sia in grado di presentare allo Stato un programma elettorale e di governo che tocchi un determinato numero di temi, in modo plausibile, ha il diritto di candidarsi e di fare ascoltare le proprie idee.
Il candidato puo' ricevere microfinanziamenti - stile Obama, per intenderci - e lo stesso Stato gli fornisce una somma, uguale per tutti, e spazi, in dibattiti pubblici, e suoi mezzi di informazione, per dare voce alle sue idee. Si fissa un limite economico e nessun candidato, nessuno, puo' sforare di un singolo euro, pena l'impossibilita' a candidarsi. Nella mia visione di stato, che e' uno stato partecipe, attivo, d'esempio, capace, produttivo, che mira alla crescita della qualita' della vita dei cittadini e dello stato stesso, in tutte le sue forme, economiche, culturali, ambientali, sociali, sara' il merito a fare la differenza. Il merito che porta qualita', anche politicamente. Nella idea di stato che immagino tutti devono partire allo stesso punto, tutti devono potere svegliarsi un giorno, essere illuminati da un'idea di un mondo ideale, scendere dal letto e potere iniziare un processo per realizzarla. In Italia hanno ucciso il sogno. L'America ha tanti difetti, ma ogni mattina quando gli americani si svegliano hanno la sensazione che qualcosa possa cambiare, che la loro vita possa migliorare, che il sogni che avevano si possa realizzare.  Dunque le idee, una democrazia delle idee. Se la giochino queste, ormai dimenticate, non il denaro, non il potere.
Un passo alla volta faranno, faremo, la differenza. Non voglio stancarvi, miei immaginifici, lettori, ma ci tornermo, entreremo nei particolari, definiremo...ma come embrione di un'idea credo possa bastare...immaginate...

1 commento:

  1. caro A. sfortunatamente e' una cornucopia (i siciliani rideranno) del nostro essere. Sin da quando cresciamo dall'infanzia la nostra parte istintiva animale che ci permette di sopravvivere tramite il sistema limbico, di continuo attiva e disattiva le risposte fight or flight che segnano canali di instabilita' nel nostro cervello e solo la crescita sana del cortex le addomestica. Siccome e' impossibile che nella vita tutti siano cosi' fortunati da crescere con genitori che imprimono con i miglior "dati" i cortex dei bimbi, allora si manifesteranno ritorsioni di instabilita' nelle fasi da adulto.
    Le tue idee le appoggio tutte perche' delineate sulle condizioni migliori di un sistema sano; sfortunatamente il sistema non e' sano dalla sua creazione psicologica e per tanto sooner or later ne soccombe.
    Pensa che e' nei nostri figli il futuro del mondo!
    sembra un luogo comune ma e' in un'altra prospettiva meno di speranza e piu' di razionalizzazione dei comportamenti familiari e di intervento sociale.
    Risottolineando che posizioni di "movimento" su come le esplichi tu sono altamente positive, dall'altro canto un profondo interesse sulla formazione dei bambini e sulla protezione piu' alta nel loro campo familiare e' l'unica soluzione a lunga gittata.
    Il massimo e' che, sotto questa ottica, penso che sia la classe dei ricchi la piu' pericolosa nel creare i mostri!! sono i primi a dispensare disattenzione e negligenza alla prole! e sono quelli che spingono piu' in alto i figli per possibilita', ributtandoci a tutti il problema!

    Se nei tuoi esempi su come "uscirne", hai intorno a te un sottostrato formato da personaggi di gia' alla guida (!!) che vogliono e creanno continue differenze perche' il potere e' cio' che li autoalimenta, come fai a cambiare marcia?! ti fermeranno sempre! non avrai mai spazio perche' con la macchina che gira su se stessa produrra' altrettanti pargoli che alla stessa maniera non permetteranno al sistema di cambiare.
    Mi piace molto che affermi che non e' una questione di destra, sinistra e centro! credo anch'io che siano tutte balle per creare squadre e fare la partita a calcio! quando questa e' vita e spiritualita' ! un altro dei trucchi del potere.
    Due esempi vengono nella politica italiana da sempre e non solo degli ultimi tempi: e' sempre stato risaputo che il politico italiano nella quasi totalita non va' a fare un servizio pubblico ma si insedia ad espletare potere e quindi piu' resta meglio e'! dal restare si creano i clan e dai clan le guerre omicide che non hanno niente a che vedere col SERVIZIO PUBBLICO!
    Un altro esempio chiaro e' il pubblico impiego italiano: quando prendo la poltrona pubblica ora lotto solo per tenere tutti via perche' finalmente si mangia. Un investimento debole, legato alla negativita' di sottomettere gli altri e non al massimo "sharing" del nostro io come forza.
    Quindi si vede come, sia da destra che da sinistra, la merda sta' dentro di noi; le paure ci bloccano!
    Solo perche' daddy non ci ha detto che tutto sara' ok anche se rischiamo.

    merda ! forse siamo fritti !
    facciamo quel che si puo' ma non vedo molte via di uscite a questo ciclo virale. E cosi' molte militanze vedono solo la rivoluzione il mezzo di cambiamento. Speriamo di no.
    Se diventi primo ministro voglio avere anch'io un "gabinetto" nella tua legislatura .. e da buon genovese tu me lo darai senza portafoglio!

    abbracci, marino

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